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Stroop Color Word Interference Test
(Golden, 1978; Venturini e coll., 1983)

Test per la valutazione dell’attenzione visiva.
E’ una prova semplice da somministrare e rapida (richiede 5 minuti per la somministrazione), articolata in tre subtest: leggere una lista di nomi di colori, dire il nome dei colori che presentano alcune macchie di colore, dire il nome del colore in cui sono stampate alcune denominazioni di colore (per esempio: se c’è la parola “verde” scritta in giallo, bisogna dire “giallo”). Il test si basa su un effetto descritto da Stroop oltre cinquant’anni fa (Stroop, 1935): dire il nome di una macchia di colore richiede più tempo che leggere una denominazione di colore, e dire il nome del colore è molto difficile se il colore in questione viene usato per scrivere il nome di un altro colore. Esistono molte versioni degli stimoli; in Italia ne sono state pubblicate due forme approssimativamente parallele per contenuto (Venturini e coll., 1983). Una recente rassegna (McLeod, 1991) individua una ventina di variabili psicologiche la cui relazione con i risultati al test di Stroop appare considerevole. Il test, nell’una o nell’altra delle sue varie forme, appare utile nell’individuazione di lesioni cerebrali, di psicosi, di malattie psicosomatiche ecc. Quanto all’interpretazione dei risultati, McLeod ritiene semplicistiche le vecchie teorie riferite alla sola attenzione, preferendo teorie più recenti centrate sull’elaborazione parallela di dimensioni rilevanti e irrilevanti. Tuttavia i dati raccolti non sono tali da autorizzare, per ora, l’utilizzazione dello strumento al di fuori della ricerca. Non è peraltro neanche stata chiarita la qualità dei processi posti in atto durante la soluzione del test.