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Aprassia Ideomotoria
L’aprassia ideomotoria si caratterizza per l’incapacità da parte del paziente, una volta rievocata la rappresentazione mentale del movimento richiesto, di attivare la corretta sequenza motoria per attuare il movimento stesso: il paziente sa “cosa” fare, ma non sa “come” farlo (De Renzi e Faglioni, 1996). Il movimento effettuato dal paziente appare tipicamente non riconoscibile, grossolano e approssimativo. Il deficit è bilaterale, anche se viene generalmente indagato per i soli arti di sinistra, coesistendo spesso l’aprassia con una emiparesi destra. L’aprassia ideomotoria (AIM), sembra essere caratterizzata dall’incapacità di tradurre il programma motorio nei movimenti corretti che un gesto, l’uso di un oggetto o l’attuazione di una determinata azione richiedono. Spesso il paziente con AIM usa parti del corpo come se fossero oggetti (ad es. se gli si chiede di mostrare come si usa lo spazzolino da denti, userà il dito indice come se fosse lo stesso spazzolino, anzichè produrre il gesto con cui lo spazzolino viene usato).

SEDI DI LESIONI.
Una lesione del lobo parietale di sinistra, in particolare l’opercolo parietale, dove sono localizzati i sistemi di connessione tra processi anteriori e posteriori, darebbe luogo ad un’aprassia ideomotoria che colpirebbe entrambi gli arti, in quanto il lobo parietale è responsabile dell’elaborazione del progetto d’azione e del controllo della sua esecuzione. In misura minore l’aprassia ideomotoria ricorre per lesioni frontali sinistre, responsabili della degradazione dei corrispondenti programmi di innervazione, che determineranno un’aprassia evidenziabile solo a carico degli arti di sinistra, poichè quelli di destra saranno plegici. Casi convincenti di AIM con lesione del giro angolare o del lobo temporale posteriore non sono stati descritti, tranne che da Basso e coll. (1980 c), che trovarono compromessa l’imitazione di gesti in pazienti con lesione infrasilviana. Alla luce delle più moderne tecniche di neuroimaging, si è rilevato importante anche il ruolo delle strutture sottocorticali, in particolare i nuclei della base, il pulvinar, i nuclei ventro-postero-laterale, ventro-laterale e laterale posteriore del talamo e la sostanza bianca sottocorticale.