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Insonnia idiopatica (insonnia ad insorgenza infantile).
L'insonnia idiopatica corrisponde all'incapacità di avere un sonno soddisfacente, in genere sin dalla nascita, a causa di un'inadeguata regolazione del sistema sonno-veglia. Tale disturbo è persistente e interferisce notevolmente con la qualità della vita del paziente, determinando uno stato di cronica deprivazione di sonno e risultando spesso incompatibile con un'occupazione stabile. Non è ancora ben nota l'eziopatogenesi di tale disturbo che comunque sembra avere come substrato organico uno squilibrio neurochimico in uno dei molteplici sistemi di regolazione del sonno. Nei casi in cui è presente anche un'eccessiva sonnolenza diurna, è stato suggerito che il disturbo riguardi principalmente il sistema di regolazione serotoninergico.

La registrazione polisonnografica di questi pazienti evidenzia un allungamento della latenza del sonno ed un incremento del numero e della durata dei risvegli notturni. Inoltre la siglatura convenzionale delle fasi del sonno è resa particolarmente problematica dalla presenza di caratteristiche EEG tipiche di stadi diversi del sonno. Si può perciò riscontrare per esempio la presenza di fasi di sonno REM senza movimenti oculari, la presenza del ritmo EEG alfa durante il sonno NREM, la drastica riduzione dei movimenti corporei spontanei e dei fusi del sonno.

Trattamento

Per quanto riguarda l'approccio terapeutico, oltre all'utilizzo degli ipnotici che comunque non può essere protratto per intervalli eccessivamente lunghi, viene usualmente utilizzata anche l'amitriptilina, un antidepressivo triciclico, che non sembra presentare un'abituazione paragonabile ai comuni ipnotici. Infine promettente appare l'utilizzo delle tecniche di biofeedback per regolarizzare i ritmi EEG di veglia con l'obiettivo di rafforzare il quadro tipico dei ritmi EEG del sonno, contribuendo a renderlo più stabile e profondo